FORNI IN PIETRA PIRUMAFU
La Pietra Pirumafu ha una struttura omogenea, resistente alle temperature. Presenta un colore grigio con tendenza e riflessi verdastri ed è utilizzata per rivestimento di forni a legna grazie alla sua resistenza alle alte temperature e alla sua capacità di assorbire aromi dai fumi della legna. Alla caduta della temperatura, tali aromi sono rilasciati impregnando il pane con il tipico profumo. Lo spessore di utilizzo è compreso generalmente tra i 15 e i 20 cm.
Il comignolo di questi forni è finemente decorato in Pietra Leccese. L'interno del forno è realizzato a cupola con pietre di pirumafu, perché come già detto resistenti alle alte temperature. E' dotato di una portella in Pietra Leccese per la chiusura della bocca e di un'ampia base d'appoggio frontale sempre in Pietra Leccese di cm 30. I piedi sono in conci di Carparo Salentino di H 80 cm.
Una volta posizionato il forno si consiglia, per la prima accensione, qualche cautela. Un forno appena costruito contiene un alto tasso di umidità che deve essere eliminata gradualmente per evitare gravi rotture o cedimenti strutturali. Per qualche giorno, quindi, si consiglia di accendere un fuoco per una durata di circa mezz'ora cercando di non raggiungere elevate temperature dando la possibilità alla struttura e alla malta di asciugare.
Lo stesso procedimento vale anche dopo lunghi periodi di inattività, specie nei mesi invernali. Il refrattario è un materiale molto poroso perciò assorbe facilmente l'umidità dell'atmosfera. Accade che i forni, dopo qualche uso, presentino delle microfessure interne simili a linee di frattura. Tali microfessure sono inevitabili e conseguenti alla normale dilatazione termica del refrattario, e funzionano come normali giunti di dilatazione.