LA BASILICA DI SANTA CROCE: EMBLEMA DEL BAROCCO LECCESE

Lo stile seicentesco del Barocco, di origine spagnola, si è “salentinizzato” grazie all’incontro con la friabile pietra leccese che, per la sua duttilità e facile lavorazione ha permesso la nascita di vere e proprie scuole di scultori locali, abili nel lavorare questo tipo di roccia per dar vita ad edifici e monumenti, riuscendo a tramutarla, altresì, in fregi, capitelli, pinnacoli e rosoni che decorano molti dei palazzi e delle chiese di Lecce tra questi, ad esempio, il palazzo dei Celestini, il Duomo, le chiese di Santa Chiara e di Santa Croce.

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CLASSIFICAZIONE E METODI DI RESTAURO DELLA PIETRA LECCESE

La formazione geologica della pietra leccese, un tempo definita come “il marmo dei poveri”, risale al periodo Miocene, tra 24 e 5 milioni di anni fa; a tale formazione i cavatori locali hanno attribuito diversi nomi: “pietra gentile o leccisu” se si presenta a grana fine o omogenea, “saponara” se friabile e biancastra, “bastarda” se è eterogenea, “pirumafu” quando presenta grana omogenea verde-grigiastra e “mazzara” se invece è grossolana.

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LA "CHIANCA"

“Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella luce che ti toglie il respiro.
La mia città, la città di Lecce”.
(“Mine Vaganti”, di Ferzan Ozpetek)

La città di Lecce è divenuta celebre grazie al Barocco e alla pietra leccese, tanto da garantirle l’appellativo di Firenze del Sud. L’architettura di questa terra, ed in particolare alcuni dei monumenti più importanti, tra cui la Basilica di Santa Croce e il Duomo di Lecce, sono caratterizzati da elementi realizzati in pietra leccese, frutto della manualità e creatività degli artigiani locali.

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COLORI DELLA PIETRA LECCESE

Alla molteplicità, alla sempre diversa presenza della pietra leccese, dei suoi colori, fa eco, da parte dell’uomo, lo stupore della scoperta, l’impegno dello studio, della conoscenza, della sua applicazione.

Chiunque apprezza la pietra leccese in sé, assunta come materia indipendente da ogni uso, da ogni impiego architettonico, ornamentale o arredativo. Ogni pietra leccese continua a parlare soprattutto attraverso dei colori. Trasmette, attraverso un singolo sguardo una “sintesi orientata” dell’orizzonte sconfinato, indescrivibile nel mondo della pietra di Cursi.

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ARCHITETTURA E PIETRA LECCESE

Per capire la pietra leccese nel suo millenario rapporto con l’architettura dobbiamo innanzitutto chiederci cos’è la pietra in quanto materia della natura e cos’è la pietra che diventa materiale per l’architettura. Onnipresente è la roccia intorno a noi in quanto crosta terrestre ed ossatura del mondo intero.

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